PNRR: In arrivo il Secondo Bando Parco Agrisolare

PNRR: In arrivo il Secondo Bando Parco Agrisolare

Manca poco per l’uscita del secondo bando Parco Agrisolare. Il 19 aprile scorso il Ministero dell’Agricoltura ha adottato la proposta di Decreto inviandola alla Commissione Europea per l’approvazione. Da Bruxelles è arrivata la fumata bianca, il decreto è stato firmato, pertanto, si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

L’intervento si pone all’interno del PNRR, Misura 2, Componente 1 e promuove la realizzazione di impianti fotovoltaici (e interventi accessori) sui tetti dei fabbricati (strumentali) agricoli con la finalità di favorire l’autosufficienza energetica del settore agricolo e agroalimentare. Soggetto attuatore dell’intera Misura e dell’accesso al meccanismo incentivante è il Gestore dei Servizi Energetici (GSE S.p.A.).

Parco Agrisolare: Differenze con il primo bando

Sono diverse e importanti le novità introdotte in questo secondo bando.

Intanto l’incremento del contributo a fondo perduto, che può raggiungere l’80% della spesa ammessa, oltre all’introduzione del concetto di “autoconsumo condiviso”. Relativamente all’autoconsumo, inoltre, è prevista la possibilità di non rispettare il vincolo, scelta che per le aziende agricole implica una percentuale di contributo inferiore, mentre per le imprese di trasformazione resta obbligatorio all’80%. La domanda potrà essere presentata da soggetti costituiti in forma aggregata. Infine, la spesa ammissibile risulta raddoppiata relativamente ai sistemi di accumulo.

Per i dettagli definitivi sarà comunque necessario attendere il decreto operativo.

Parco Agrisolare: Le risorse disponibili

Grazie al primo bando, emanato lo scorso dicembre, sono state assegnate risorse pari a circa 500 milioni di euro a oltre 7.000 imprese beneficiarie. Con questo nuovo bando vengono messe a disposizione le risorse residue, per un importo di circa un miliardo di euro. In particolare, a favore delle imprese della produzione agricola sono attribuiti circa 775 milioni di euro, ripartiti tra contributi a fondo perduto con vincolo di autoconsumo (anche condiviso) per quasi 700 milioni di euro e contributi a fondo perduto senza vincolo di autoconsumo per 75 milioni di euro. Inoltre, sono assegnati 150 milioni di euro a favore delle imprese della trasformazione agricola e 75 milioni a favore delle imprese dell’agroindustria.

Parco Agrisolare: Soggetti Beneficiari

I soggetti beneficiari rimangono invariati rispetto al bando precedente: imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria; imprese agroindustriali (a tal proposito sarà emanato un nuovo elenco dei codici ATECO) e cooperative agricole e loro consorzi.

Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore a settemila euro.

Parco Agrisolare: Interventi e massimali di spesa

Gli interventi ammessi sono gli stessi del bando precedente anche se sono stati rivisti al rialzo i tetti di spesa e la potenza degli impianti fotovoltaici incentivabili. L’intervento principale rimane l’installazione di impianti fotovoltaici con potenza di picco tra 6 kW e 1 MW sui tetti o coperture di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale, eventualmente abbinati a sistemi di accumulo e/o colonnine di ricarica per mezzi elettrici.

Tra gli interventi ammissibili figurano anche quelli volti al miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture, quali la rimozione e lo smaltimento dell’amianto, la realizzazione dell’isolamento termico dei tetti e la realizzazione di sistemi di aerazione connessi alla sostituzione della copertura.

Gli impianti fotovoltaici possono essere realizzati anche su coperture diverse da quelle su cui si opera la bonifica dall’amianto, purché appartenenti allo stesso fabbricato, ed è ammessa l’opera di bonifica anche su superfici superiori a quelle dell’installazione di impianti fotovoltaici, sempre però nello stesso fabbricato.

Parco Agrisolare: Contributo a fondo perduto

Di seguito l’ammontare del contributo in base alle diverse tipologie di imprese e di soluzione:

  • 80% per le aziende della produzione agricola primaria che fanno autoconsumo o autoconsumo diffuso;
  • 30% per gli investimenti delle aziende della produzione agricola primaria oltre il vincolo di autoconsumo o autoconsumo diffuso;
  • 80% per le aziende del settore della trasformazione di prodotti agricoli;
  • 30% per il settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli (senza vincoli sull’autoconsumo, 75 milioni a disposizione).

Per le categorie con contributo al 30%, l’intensità di aiuto può essere aumentata di:

  • 20 punti percentuali per le piccole imprese;
  • 10 punti percentuali per le medie imprese;
  • 15 punti percentuali per investimenti effettuati nelle zone svantaggiate.

Parco Agrisolare: I limiti di spesa

  • Fotovoltaico: 1.500 €/kWp;
  • Sistemi di accumulo: 1.000 euro/kWh (fino a un massimo di 100.000 euro);
  • Colonnine di ricarica: 30mila euro;
  • Rimozione e smaltimento dell’amianto, l’isolamento termico e il sistema di aerazione connessi alla sostituzione del tetto: 700 euro/kWp di fotovoltaico installato.

L’Iva è un costo ammissibile solo se questa non sia recuperabile.

Parco Agrisolare: Il vincolo dell’autoconsumo

Tra le novità più importanti del bando, come anticipato, c’è la revisione e la parziale rimozione del vincolo di autoconsumo.

Il nuovo testo prevede tale vincolo solo per le aziende agricole di produzione primaria, e può essere soddisfatto anche con “autoconsumo condiviso” nel caso più imprese si aggreghino. Si intende soddisfatto il requisito di autoconsumo se la capacità produttiva annua dell’impianto o degli impianti non supera il consumo medio annuo combinato di energia termica ed elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo medio annuale.

Per l’autoconsumo condiviso, il fabbisogno energetico da considerare è quello di tutti i soggetti beneficiari e le aziende che costituiscono l’aggregato devono ricadere tutte nella stessa categoria: un’impresa della produzione agricola primaria non potrà dunque unirsi a una per la trasformazione di prodotti agricoli, ma solo a un’altra azienda agricola per la produzione primaria.

NEST è al vostro fianco, dall’analisi preliminare di fattibilità del progetto alla elaborazione e presentazione dell’istanza, dalla realizzazione degli interventi alla gestione documentale di progetto, fino alla rendicontazione finale. Data la complessità del bando e della documentazione necessaria per la presentazione della domanda, invitiamo gli interessati a contattarci fin da subito per una consulenza, in modo da poter pianificare gli interventi in concomitanza con l’apertura del bando.

Contatta NEST  per una consulenza.