Transizione 5.0: nuove FAQ e incentivi per le imprese

Transizione 5.0: nuove FAQ e incentivi per le imprese

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha rilasciato il 2 novembre le nuove FAQ sul piano Transizione 5.0 con le quali ha introdotto significative opportunità per le aziende italiane interessate a ridurre i consumi energetici e aumentare la sostenibilità delle proprie attività. E’ stato ampliato e semplificato il perimetro degli incentivi, aprendo nuove possibilità per l’efficienza energetica anche in settori prima esclusi, come l’illuminazione e la climatizzazione di strutture terziarie, e includendo tecnologie come il fotovoltaico e il solare termico. In questo scenario, le ESCo (Energy Service Companies) certificate giocano un ruolo strategico, offrendo supporto specialistico per progettare e realizzare interventi di efficientamento che rispettano i requisiti normativi e massimizzano il risparmio.

Ammessi gli impianti di illuminazione e climatizzazione nel terziario

La FAQ 3.9 chiarisce che, sebbene gli impianti di illuminazione e climatizzazione di alberghi, ospedali e strutture commerciali siano normalmente esclusi dagli incentivi, possono diventare ammissibili nel caso in cui siano considerati impianti di produzione, a condizione che siano dotati delle caratteristiche tecnologiche adeguate e integrati con soluzioni intelligenti per la gestione e il monitoraggio dei consumi energetici. In particolare, sono ritenuti ammissibili gli impianti di illuminazione e climatizzazione in strutture alberghiere, ospedaliere e commerciali se gestiti tramite software dedicati all’efficienza energetica, in grado di garantire le riduzioni di consumo richieste.

Calcolo del risparmio energetico per investimenti in siti produttivi esterni

La FAQ 4.12 descrive come calcolare il risparmio energetico nel caso in cui il processo produttivo coinvolto da nuovi investimenti sia situato in una struttura diversa dalla principale dell’impresa. In questo caso, il calcolo della riduzione dei consumi energetici può avvenire sia adottando uno scenario controfattuale, sia, in alternativa, confrontando l’indicatore di prestazione energetica della nuova linea produttiva con la media degli indicatori delle linee preesistenti che fanno parte del processo.

Misurazione dei consumi energetici: nessuna frequenza minima obbligatoria

La FAQ 4.13 specifica che non esiste una frequenza di campionamento minima obbligatoria per una campagna di misurazione dei consumi energetici. L’importante è che la campagna sia progettata per misurare in modo preciso e ripetibile indicatori di prestazione energetica, correlati a variabili operative pertinenti. I consumi normalizzati potranno essere calcolati collegando questi indicatori di prestazione con i volumi produttivi previsti, espressi tramite le variabili operative.

Valutazione dei consumi energetici nei sistemi di Power Quality

Per i sistemi di Power Quality, è possibile considerare solo i consumi di elettricità, il vettore su cui tali sistemi operano, come indicato dalla FAQ 4.17. Tuttavia, per una valutazione più completa, è consentito includere tutti gli usi energetici a valle del sistema, comprendendo anche i consumi per servizi generali e ausiliari, come illuminazione e condizionamento.

Autoconsumo a distanza

La FAQ 6.7 approfondisce il concetto di autoconsumo a distanza, che permette di sfruttare l’energia prodotta in un sito diverso rispetto a quello di consumo. In pratica, un’utenza può usufruire dell’energia autoprodotta anche se questa viene generata in un’area geografica differente. Tuttavia, per garantire la fattibilità tecnica e l’integrazione del sistema elettrico, è fondamentale rispettare i limiti di localizzazione definiti per le zone di mercato.

Le “zone di mercato” sono suddivisioni geografiche specificate dai regolatori energetici (in Italia, definite da Terna e dall’ARERA), e indicano ambiti entro cui è possibile realizzare l’autoconsumo a distanza. In pratica, i siti di produzione e di consumo devono trovarsi all’interno della stessa zona di mercato. Ciò significa che l’energia generata e consumata rimane all‘interno di un’area con caratteristiche simili per quanto riguarda la domanda e l’offerta di elettricità, evitando così congestioni sulla rete e ottimizzando l’uso delle infrastrutture esistenti.

Grazie alla specificazione delle zone di mercato per l’autoconsumo a distanza, la FAQ 6.7 chiarisce che, rispettando queste condizioni, l’energia prodotta può essere utilizzata direttamente, anche se non è nello stesso sito fisico, mantenendo comunque il diritto ai benefici dell’autoconsumo per il produttore e per il consumatore.

Requisiti per gli incentivi fotovoltaici nel Piano Transizione 5.0

La FAQ 6.8 chiarisce come dimostrare i requisiti necessari per ottenere gli incentivi della misura “Transizione 5.0” per il fotovoltaico, in attesa dell’istituzione del Registro delle tecnologie per il settore. È essenziale che i moduli fotovoltaici rispettino specifiche norme tecniche e garantiscano prestazioni minime, variabili in base al tipo di modulo. Inoltre, per i pannelli di tipo b) e c), è richiesta un’attestazione di controllo del processo produttivo in fabbrica (Factory Inspection Attestation) che confermi la produzione UE delle celle e dei moduli. In alternativa alle certificazioni ISO, è accettata una dichiarazione del produttore che attesti la conformità qualitativa dell’azienda ai requisiti ISO. Il GSE verificherà la validità di tali attestazioni, assicurandosi che i requisiti siano rispettati.

Gli impianti solari termici sono ammessi agli incentivi

La FAQ 6.9 spiega che tra le rinnovabili ammesse all’incentivo rientrano anche gli impianti solari termici. La produzione di calore tramite un impianto solare termico infatti, anche se tecnicamente non si tratta di “elettrificazione” in senso stretto, rientra comunque negli approcci che utilizzano fonti rinnovabili per sostituire combustibili fossili nella produzione di calore. Gli impianti basati su tale tecnologia risultano pertanto ammissibili all’incentivo, a condizione che il calore prodotto sia interamente destinato al processo produttivo.

Normalizzazione del fabbisogno energetico per gli impianti di autoproduzione

La FAQ 6.10 chiarisce un aspetto cruciale nel calcolo del fabbisogno energetico per gli impianti di autoproduzione finalizzati all’autoconsumo. In particolare, è possibile “normalizzare” il fabbisogno energetico, ovvero correggere i consumi dell’anno precedente per ottenere un dato più attendibile e rispondente alle future esigenze aziendali.

La normalizzazione consente di dimensionare l’impianto di autoproduzione con maggiore precisione, poiché i consumi passati potrebbero non riflettere l’evoluzione futura dell’azienda. Variabili come un incremento o una riduzione dell’attività, l’ampliamento degli spazi, l’introduzione di nuove linee produttive o di macchinari a elevato consumo, modifiche climatiche e nei turni di lavoro possono infatti influenzare significativamente i consumi energetici.

È essenziale che la normalizzazione sia giustificata e documentata in modo rigoroso, supportata da dati e analisi che attestino la necessità di adeguare il fabbisogno energetico per una proiezione più realistica.

Modifiche future, aumento delle aliquote e delle soglie di investimento

Si preannunciano, infine, ulteriori modifiche strutturali, tra cui l’aumento dell’aliquota massima dal 45% al 50% e l’innalzamento della soglia del primo scaglione da 2,5 a 5 o 10 milioni di euro, garantendo l’aliquota massima anche per investimenti più consistenti. È attesa una mini-proroga delle scadenze di circa quattro mesi e la possibilità di presentare più progetti per la stessa struttura produttiva, migliorando la gestione degli interventi.

La recente tornata di FAQ sul piano Transizione 5.0 offre importanti novità che semplificano e ampliano l’accesso agli incentivi per chi vuole investire in progetti di efficienza energetica. In questo contesto di aperture normative, affidarsi a una ESCo certificata come NEST significa avere un partner capace di sfruttare al meglio queste opportunità, massimizzando il risparmio e ottimizzando l’efficienza operativa.

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