Decreto Certificati Bianchi 2025

Decreto Certificati Bianchi 2025

C’è l’ok delle Regioni alla revisione del meccanismo dei Certificati Bianchi. Tra le novità previste dal testo aggiornato: l’allineamento della vita utile degli interventi di “sostituzione” a quella prevista per le “nuove installazioni”. Entrano tra le misure incentivabili anche gli impianti solari termici e gli interventi di realizzazione e riqualificazione delle serre.

Decreto Certificati Bianchi 2025, è tempo di cambiare

Fumata bianca per la bozza del nuovo Decreto Certificati Bianchi 2025, il documento che aggiorna il meccanismo dei TEE e stabilisce i nuovi obiettivi di risparmio energetico per il periodo 2025-2030. Il 10 luglio 2025, le Regioni hanno dato il loro via libera al testo in sede di Conferenza Unificata. Il MASE aveva predisposto la bozza del provvedimento nei primi mesi del 2025: un testo articolato in 21 articoli, corredato da due allegati e una tabella, che interviene su diversi aspetti della disciplina attuale dei Titoli di Efficienza Energetica. Tra i punti centrali figura l’ampliamento degli interventi ammissibili, per i quali viene anche uniformata la vita utile della “sostituzione” a quella prevista per la “nuova installazione”. Complessivamente, il nuovo testo accoglie molte delle proposte presentate dal Ministero durante la fase di consultazione pubblica avviata nel novembre scorso.

Ecco le principali modifiche introdotte, che puntano a superare – almeno a livello normativo – alcune delle criticità finora riscontrate nel sistema.

Aggiornamento Certificati Bianchi: gli obiettivi

La bozza del Decreto Certificati Bianchi 2025 determina gli obiettivi quantitativi nazionali annui di risparmio energetico per il periodo 2025-2030 allineandoli al PNIEC 2024.

Negli usi finali di energia elettrica:

  • 0,8556 mln di Certificati Bianchi, da conseguire nell’anno 2025;
  • 1,0416 mln di Certificati Bianchi, da conseguire nell’anno 2026;
  • 1,2276 mln di Certificati Bianchi, da conseguire nell’anno 2027;
  • 1,4136 mln di Certificati Bianchi, da conseguire nell’anno 2028;
  • 1,5996 mln di Certificati Bianchi, da conseguire nell’anno 2029;
  • 1,7918 mln di Certificati Bianchi, da conseguire nell’anno 2030.

Negli usi finali di gas naturale:

  • 0,5244 milioni di Certificati Bianchi, da conseguire nell’anno 2025;
  • 0,6384 milioni di Certificati Bianchi, da conseguire nell’anno 2026;
  • 0,7524 milioni di Certificati Bianchi, da conseguire nell’anno 2027;
  • 0,8664 milioni di Certificati Bianchi, da conseguire nell’anno 2028;
  • 0,9804 milioni di Certificati Bianchi, da conseguire nell’anno 2029;
  • 1,0982 milioni di Certificati Bianchi, da conseguire nell’anno 2030

Definisce inoltre gli obblighi quantitativi annuali. Ovvero:

  • per l’anno d’obbligo 2025, al 40% dell’obbligo minimo di propria competenza;
  • per l’anno d’obbligo 2026, al 50% dell’obbligo minimo di propria competenza;
  • per l’anno d’obbligo 2027, al 60% dell’obbligo minimo di propria competenza;
  • per l’anno d’obbligo 2028, al 70% dell’obbligo minimo di propria competenza;
  • per l’anno d’obbligo 2029, al 80% dell’obbligo minimo di propria competenza.

Le novità del Decreto Certificati Bianchi 2025

La bozza prevede la possibilità di presentare progetti composti dall’aggregazione di più interventi appartenenti a Soggetti Titolari differenti. Come si legge nel testo: “Gli interventi riconducibili a titolari diversi possono essere riuniti in un unico progetto, a condizione che appartengano alla stessa tipologia […] e che per l’intero progetto venga stimato correttamente un risparmio energetico addizionale annuo complessivo non superiore a 50 TEP. In tal caso, il contratto tipo, firmato da tutti i soggetti titolari coinvolti, prevede che i Certificati Bianchi siano assegnati direttamente al soggetto proponente, mentre i titolari restano responsabili in solido per il rispetto degli obblighi previsti dal presente decreto, secondo quanto stabilito all’interno del contratto stesso.

Le semplificazioni

Viene introdotta una modalità semplificata per il riconoscimento dei risparmi energetici, riservata ai progetti composti da un solo intervento che non abbiano registrato variazioni significative nei risparmi durante le prime tre richieste di verifica e certificazione, e che abbiano prodotto un risparmio annuo non superiore a 250 TEP. In tali circostanze, il soggetto proponente potrà richiedere l’applicazione della modalità semplificata, che consente il riconoscimento di un risparmio addizionale annuo pari alla media dei risparmi validati nelle prime tre richieste. È inoltre previsto che il GSE attivi un servizio di supporto alla predisposizione dei progetti. In particolare, saranno messi a disposizione strumenti per la simulazione preventiva degli interventi incentivabili, oltre a fornire chiarimenti preliminari di tipo tecnico, procedurale e amministrativo. Non solo: il Gestore individuerà anche le best practice e soluzioni standard per affrontare le problematiche ricorrenti, creando infine una banca dati dei progetti approvati.

Quali sono gli interventi ammissibili

Il Decreto Certificati Bianchi 2025 introduce un aggiornamento alla tabella degli interventi ammissibili, con l’intento di ampliare il ventaglio delle progettualità incentivabili. Il nuovo testo apre infatti ai progetti che prevedono l’impiego di fonti rinnovabili per usi non elettrici, a condizione che questi comportino un incremento dell’efficienza energetica. Restano invece esclusi gli interventi destinati al mero adeguamento a obblighi normativi, salvo che producano risparmi addizionali rispetto allo standard di legge.

Tra le principali novità, il provvedimento estende la vita utile degli interventi relativi ai sistemi di free-cooling, ai motori elettrici e a quelli per l’efficientamento delle reti idriche. Fanno il loro ingresso tra le misure incentivabili anche gli impianti solari termici, la realizzazione e la riqualificazione profonda delle serre, nonché gli interventi su componenti per il recupero di calore, con l’esplicita precisazione che tali misure non devono essere considerate fattibili ex ante.

Sul fronte delle misure comportamentali, il decreto introduce tre nuove voci: la variazione del processo produttivo per la realizzazione di prodotti finiti o semilavorati funzionalmente analoghi; l’impiego di risorse a minore impatto energetico; e infine l’elettrificazione dei consumi tramite l’utilizzo di sistemi alimentati da energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.

Revisione dei TEE virtuali

Come anticipato, la bozza del Decreto Certificati Bianchi 2025 interviene sulla regolamentazione dei cosiddetti “TEE virtuali”, con l’obiettivo di superare definitivamente questo meccanismo. Il testo introduce modifiche sostanziali, a partire dalla definizione di un valore unitario fisso pari a 10 euro per ciascun TEE, in sostituzione dell’attuale range compreso tra 10 e 15 euro, che variava annualmente in base alla differenza tra il contributo tariffario e il valore di riferimento fissato a 260 euro per TEE.

Un ulteriore cambiamento riguarda la soglia minima di Titoli di Efficienza Energetica in possesso da parte dei distributori per poter accedere ai TEE virtuali. La nuova disciplina prevede un incremento progressivo della percentuale di obbligo coperto: dall’attuale 20% previsto dal decreto ancora in vigore per gli anni fino al 2024, si passerà al 40% per l’anno d’obbligo 2025, con un aumento graduale fino a raggiungere l’80% nel 2029.

Chi può presentare i progetti

La normativa individua tre categorie di Soggetti che possono partecipare al meccanismo. La prima comprende i soggetti obbligati, ovvero i distributori di energia, anche attraverso società a essi collegate. La seconda categoria include i distributori di energia elettrica e gas che, pur non rientrando tra gli obbligati, possono comunque presentare progetti. Infine, vi sono i soggetti pubblici o privati in possesso di specifiche certificazioniUNI CEI 11352, UNI CEI 11339, ISO 50001 – o che abbiano nominato un esperto in gestione dell’energia certificato. In ogni caso, sarà consentito aggregare più interventi di soggetti titolari differenti in un unico progetto, purché vengano rispettati determinati requisiti e un limite massimo di risparmio energetico.

Nuovo sistema di incentivazione a base d’asta

La bozza del Decreto Certificati Bianchi 2025 prevede l’introduzione, in affiancamento al meccanismo attuale dei TEE, di un nuovo sistema di incentivazione dei risparmi energetici basato su procedure di asta al ribasso. L’intento è quello di garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati dal PNIEC. Le gare competitive considereranno l’andamento dei prezzi dei Titoli di Efficienza Energetica sul mercato come riferimento per stabilire il valore iniziale, tenendo conto anche delle caratteristiche specifiche della tecnologia o del progetto, nonché dei benefici ambientali generati. I relativi oneri saranno sostenuti attraverso le tariffe dell’energia elettrica e del gas naturale.

Valutazione dei risparmi

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) continuerà a svolgere il ruolo di soggetto incaricato della valutazione e certificazione dei risparmi energetici generati dai progetti. Tale attività si baserà su due metodologie distinte: la valutazione a consuntivo, che determina il risparmio energetico addizionale ottenibile grazie all’intervento realizzato, mediante una misurazione precisa delle variabili caratteristiche, sia nella configurazione precedente (ex ante) sia successiva all’intervento; e la valutazione standardizzata, utilizzata per stimare il risparmio su uno o più impianti, edifici o siti caratterizzati da interventi ripetitivi, nei casi in cui una misurazione puntuale risulti economicamente non conveniente o tecnicamente complessa.

Il Decreto Certificati Bianchi 2025 rappresenta un importante passo avanti per il rafforzamento delle politiche di efficienza energetica in Italia, aprendo nuove opportunità per imprese, enti pubblici e operatori del settore. Le modifiche introdotte mirano a rendere il meccanismo più flessibile, trasparente e accessibile, favorendo interventi innovativi e sostenibili. In questo scenario, NEST si pone come partner strategico per accompagnare aziende ed enti pubblici nell’individuazione, progettazione e gestione di interventi ammissibili. Grazie alla nostra esperienza certificata e al know-how tecnico, supportiamo i clienti nella presentazione di progetti, nell’accesso agli incentivi e nell’ottenimento dei TEE. Offriamo inoltre consulenza dedicata per valutare la fattibilità degli interventi, aggregare progetti multi-soggetto e massimizzare i benefici economici previsti dal nuovo Decreto.

Contatta NEST per richiedere una consulenza